Un’esperienza di condivisione che ha creato una connessione piena con il presente.
Beyond è una serie fotografica che non mostra alcuna presenza umana eppure mette al centro il rapporto con l’altro. Ho scattato queste foto in un pomeriggio immobile, senza tempo, in cui sedevo accanto alla sofferenza di una persona a me cara.
La serie cerca di testimoniare un’esperienza di condivisione che ha creato una connessione piena con il presente. L’empatia con l’altro infatti, genera sempre un piccolo cedimento dell'io e uno slancio che disloca il pensiero verso un punto esterno, un punto distante e distaccato da cui guardare il mondo.
È così che agisce il meccanismo della rappresentazione in fotografia. Quando il rapporto con le cose si fa aderente, la realtà ad un tratto si svela nel suo immobile incanto come un enigma tutto da dimostrare.
(
Beyond contiene i prodromi dell'esperienza che ha generato la serie
Inerzie )
Testo di approfondimento
Mi trovavo accanto al letto di una persona cara che soffriva ormai da circa tre anni e che di lì a qualche settimana, mi avrebbe lasciato. Da tempo ormai l'atmosfera era di seria preoccupazione, tensione, incertezza. In quel pomeriggio silenzioso lei dormiva ed io ero lì nella stanza. A un certo punto, approfittando della quiete, stancamente ho cominciato a perlustrare lo spazio di quella stanza con la macchina fotografica e poi tutta la casa. Mentre lo facevo, mi accorgevo che stavo vivendo quegli spazi a me familiari sin dall'infanzia con una nuova empatia. Una strana sensazione. Non ero emotivamente coinvolto ma motivato da una sottile spinta, insistente e calma che non mi abbandonava. Un'esperienza psichica non emotiva, quasi automatica, meccanica. Non so se avesse a che fare con la volontà ma è stato qualcosa di necessario. Così ho realizzato le fotografie di Beyond.